venerdì 20 novembre 2009

Gelatiniamo il flash

Le prime volte che sentivo parlare di gelatine da mettere sui flash rimanevo un po' stranito; nella mia profonda ignoranza in materia immaginavo gente mentre infilava le lampade all'interno di vasetti colmi di gelatina colorata... cose troppo esotiche e complesse per un novellino.
Poi invece mi sono fatto una cultura sull'argomento ed ho riso di me stesso.

Fatto stà che, esaltato dal blog di David Hobby, ho recentemente iniziato a costruirmi un arsenale di luci in scatola. Ancora mi mancano un po' di ammenicoli vari ma procedo alla velocità che le esigue finanze di uno studente universitario possono permettermi.

Dal momento che in giro per la rete difficilmente si trova la pappa pronta in italiano ho deciso di mettere a disposizione le mie (scarse) conoscenze in merito all'argomento.

Cosa sono le gelatine e a cosa servono:
Le gelatine sono dei dispositivi atti a modificare il colore e\0 l'intensità di fonti di luce artificiali.
Consistono di un foglietto dotato di colorazione uniforme più o meno opaco\trasparente in funzione della loro 'intensità cromatica'.
Lo scotto da pagare per aver modificato la tonalità di colore della nostra fonte di luce artificiale è una certa perdità di intensità della stessa. Tale perdità è tanto maggiore quanto più intensa è la colorazione della gelatina.

Perchè mai dovrei colorare la mia luce artificiale?
Ci possono essere diversi motivi che spingono qualcuno a modificare il colore della luce emessa dal flash.

- voglio illuminare il soggetto, o parte della scena inquadrata, con luce colorata 'a fini artistici'
- voglio illuminare la scena inquadrata, ma voglio che la mia luce tascabile abbia una colorazione molto simile a quella già presente, che è diversa e che, data la coppia tempo-diframma scelta contribuisce ad illuminare parte della scena. Se lavorando su immagini digitali è vero che, sopratutto agendo sul formato raw, è possibile eseguire il bilanciamento del bianco indipendentemente dalla sorgente luminosa, l'operazione risulta problematica quando le sorgenti sono varie e inconciliabili. In questo caso le gelatine di conversione possono essere di grande aiuto.

Ok, che gelatine mi prendo per colorare la luce?
Ci sono diverse opzioni.
Si può scegliere per marca, per formato etc.
Nel mio caso, volendo gelatinare la testa degli speedlight nikon, avevo bisogno di gelatine di ridotte dimensioni quindi ho preso ' The Strobist Collection' di Rosco.

Dal momento che in Italia le cose vanno sempre nel modo in cui vanno, ho comprato la mia 'Collection' dalla Germania spendendo una cifra allineata al valore mondialmente attribuito a tale oggetto. Se avessi deciso di acquistarlo dai rivenditori italiani segnalati sul sito di Rosco, avrei speso 3-4 volte tanto!

Ora che ho le gelatine, come ci gelatino il flash?
Anche quì ci sono diverse opzioni:

C'è chi sostiene di gelatinare il flash leccando la gelatina ed appiccicandola sula testa dello stesso, contenti loro...

Un'altra opzione consiste nel montare del velcro sulla gelatina in modo che questo faccia presa su quello che era stato precedentemente montato sul corpo del nostro flash.
Data la dimensione delle gelatine, l'operazione richiede però che il velcro venga incollato su di un 'ponte' di nastro adesivo posto alle estremità della gelatina.

I pro di questa soluzione:
- puoi mantenere le gelatine che usi di più sempre attacccate a lato del corpo del flash così da avere rapidamente a portata di mano.
- puoi applicare un adesivo con la descrizione della gelatina sul ponte di nastro adesivo senza doverti preoccupare di conservare il suo foglietto illustrativo.

I contro:
- le gelatine dotate di velcro, se non riposte a lato del corpo del flash, occupano più spazio nella borsa\zaino e possono creare disordine, specie quando sono molte
- io ho usato nastro isolante da elettricista, questo fa presa sulle gelatine solo per pochi millimetri e col tempo e gli 'strattoni' si stacca. Bisognerebbe provare un'altro tipo di nastro adesivo più tenace.


Ancora è possibile invece crearsi un portagelatine.

Anche il portagelatine ha i suoi pro ed i suoi contro, ma ritengo che alla lunga possa essere una scelta vincente.

I pro:
- le gelatine rimangono tutte belle ordinate nella loro scatoletta fino a che non ne hai bisogno, quindi
- le gelatine occupano meno spazio nella borsa\zaino

I contro:
- devi pescare dalla sua scatoletta la gelatina che hai scelto di usare, e bisogna prestare attenzione a non perdere il suo foglietto illustrativo, altrimenti rischi di non sapere più esattamente cosa hai in mano la prossima volta che peschi dalla confezione.

Nella rete si trovano diversi tutorial su come costruirsi questo accessorio; di seguito vi mostro come mi sono fatto il mio in modo molto economico.

1) Recuperate un foglio di plastica trasparente e 'rigido' il mio proviene da una confezione per alimenti
2) Ritagliatene un pezzo che sia grande all'incirca 12,5x9cm.

3) piegate in due il pezzo di plastica lungo il lato lungo facendo combaciare i bordi, possibilmente ed applicate del nastro adesivo in modo da creare una sorta di busta.

4)Applicate un pezzetto di velcro alle estremità della busta così che possa poi ancorarsi a quello già presente sul corpo del flash.

Il portagelatine è ora concluso; potete infilarci dentro la gelatina che preferite e montarlo sulla testa del flash la cui luce volete colorare.

Sui materiali utilizzati
-Il foglio di plastica trasparente utilizzato da qualcuno è quello dei lucidi per lavagne luminose
- il velcro lo si trova anche adesivo(0.5€\m), ma io avevo in casa questo, quindi l'ho accoppiato a del biadesivo

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Un particolare ringraziamento ai lettori del forum IAFD che mi hanno dato una mano scovando inessattezze nella prima stesura di questo articolo.

domenica 25 ottobre 2009

Mai più cartucce originali, ma...

Stampanti inkjet, marca epson.
questa è una cartuccia originale (T0804) segnalata come 'esaurita' dal sistema di monitoraggio del livello d'inchiostro della stampante multifunzione epson RX560
Non mi pare sia proprio esaurita.
Secondo quanto riportato da questo video (Ink secret) sarebbe stato possibile resettarla manualmente in modo da sfruttare anche questo inchiostro residuo. Ci ho provato, ma la mia cartuccia non aveva il foro descritto nel sopracitato video. Ho smontato il chip della cartuccia, ho trovato quello che poteva essere il foro di cui sopra, ma ormai avevo già montato il kit di stampa continua di cui parlerò in seguito, di conseguenza non ho insistito nel tentativo di resettaggio della cartuccia.

COSA SONO I KIT DI STAMPA CONTINUA?

Questo è un kit di stampa continua


I kit di stampa continua, anche detti CIS o CISS (Continuous Ink System o Continuous Ink Supply System), sono una soluzione economica alle cartuccie originali. Personalmente li ritengo ancora più economici delle cartucce compatibili e, una volta installati, decisamente più comodi sia delle cartuccie originali che di quelle compatibili che di quelle ricaricabili...
insomma, ritengo siano la soluzione definitiva.
Si tratta di una serie di serbatoi (uno per ogni cartuccia) collocati all'esterno della stampante e collegati con dei tubicini alle cartucce nella stampante.
La mia esperienza è limitata a stampanti provviste di cartucce contenenti un solo colore ciascuna, so che altre marche di stampanti possono utilizzare cartucie contenenti più colori (a volte ne hanno 2, una sola per cyano, giallo e magenta, un'altra per il nero) ma non ho idea se esistano kit di stampa continua adatte a loro.
Ovviamente le cartucce del kit di stampa continua non sono quelle standard, ma sono sono dotate diparticolari chip autoresettanti o resettabili tramite un pulsante posto sulle cartucce stesse.

Mentre le cartucce autoresettanti provvederanno automaticamente a 'dissuadere' la stampante che 'crede' di avere terminato l'inchiostro di un determinato colore, quelle dotate di pulsate di resettaggio vanno resettate ogni volta che la stampante 'pensa' di aver terminato un dato colore avviando la procedura di sostituzione delle cartucce, premedo il pulsante di resettaggio e comunicando alla stampante che la sostituzione della\e cartuccie esaurite è stata eseguita. Premere il pulsante di resettaggio quando ancora la stampante non 'pensa' che la cartuccia sia terminata non sortirà alcun effetto.

La stampante munita di kit di stampa continua preleverà l'inchiostro necessario per la stampa direttamente dai serbatoi esterni i quali generalmente hanno una capacità di circa 100ml, una volta che il livello dell'inchiostro nel serbatoio esterno sarà pericolosamente basso (dopo molte, ma moolte stampe) sarà sufficiente acquistare un nuovo boccettino di inchiostro con il quale effettuare il rabbocco.
A mio avviso questo video (how to fill a combined cartridge ciss for epson) spiega benone le procedure d'inizializzazione di uno di questi kit di stampa continua, mettere le cartucce nella stampante poi è davvero poca cosa.

QUALE KIT DI STAMPA CONTINUA
Volendo essere pigri è sufficiente 'googlare' utilizzando la chiave di ricerca "modello stampante+CISS" ma non sempre si trova quello che si vuole. Nel mio caso, per esempio, siccome la prima opzione non mi aveva fornito risultati soddisfacenti ho basato la ricerca del kit sul codice delle cartucce da sostituire dal momento che sono loro l'unica variabile dei sistemi di stampa continua e diversi modelli di stampanti utilizzano le stesse identiche cartucce.

'WASTE INK COUNTER'
Se ancora il lettore non fosse del tutto convinto circa la conversione ad un kit di stampa continua, beh, che si guardi anche quest'altro video (The ditry little secret of inkjet printers) la voglia di seguitare ad acquistare cartuccie originali ('costose') dovrebbe passare del tutto.

Quando mai la stampante dovesse andare in blocco per via del fatto che 'sente' di avere il serbatoio del 'waste ink' pieno è possibile farle cambiare idea utilizzando il metodo descritto in questo sito (non l'ho colladuato personalmente) oppure sfruttando il software gratuito scaricabile da quest' altro sito. Il software di 'persuasione' è compatibile per molti modelli di stampanti epson e posso garantire che funziona, l'ho già usato. Oltre a far cambiare idea alla stampante circa lo stato in cui versa il suo serbatio del 'wast ink' rendendola nuovamente utilizzabile, il software in qustione può anche essere utilizzato per effettuare pulizie delle testine un po' più potenti rispetto a quelle eseguite tramite il software integrato della stampante.

Nel caso in cui il fatto che la stampante continui ad accumulare 'waste ink' al suo interno non vi faccia sentire a vostro agio, beh allora non dovete far altro che apportarle una piccola modifica in modo che il famigerato 'waste ink' venga convogliato all'esterno della stampante per finire dentro un contenitore dedicato. Esistono molti video su youtube che illustrano come si esegue questa modifica, uno tra quelli è questo (epson waste ink).

ULTIME CONSIDERAZIONI
I kit di stampa continua sono una grande cosa e fanno risparmiare parecchio denaro ma:
non lasciate la stampante a riposo troppo a lungo, m'è capitato che i pigmenti dell'inchiostro nero si siano depositati sul fondo della cartuccia occludendo i condotti e rendendo necessario l'acquisto di un nuovo kit.
Pensandoci meglio, a posteriori, avrei potuto sbattermi un po' di più cercando unicamente una cartuccia per sostituire quella del nero e del nuovo inchiostro nero, ma è andata così...
Per scongiurare il rischio di sedimentazione dei pigmenti accontentiamoci di acquistare 100ml di colore per volta, comprare bottiglie da litro o cose del genere non conviene, a meno che proprio non si stampi giorno e notte consumando una valanga d'inchiostro, ma a quel punto magari non vi conviene usare la vostra inkjet.